• Implantologia

    Fa male fare l’anestesia?

    Attualmente esistono tecnologie computerizzate anche per l’esecuzione dell’anestesia, esse sono siringhe con micro inserti (microaghi) che iniettano l’anestetico a pressione calibrata rendendo l’anestesia totalmente indolore.

    Quanto tempo dura l’anestesia dopo la cura?

    Dipende dal tipo di anestetico utilizzato, normalmente dopo un appuntamento di una o due ore (otturazione o cura canalare), l’anestetico prolunga il suo effetto per circa un paio d’ore.

    È buona norma evitare di mangiare in questo lasso di tempo o farlo con la massima attenzione, in quanto, non avendo la sensibilità della guancia,della lingua o del labbro si rischia di coinvolgerla nella masticazione e alla scomparsa dell’anestesia ritrovarsi con piccole lesioni fastidiose.

    Mi seguirà sempre lo stesso dottore per tutte le prestazioni che dovrò effettuare?

    Il rapporto che si crea tra medico e paziente è da sempre un legame molto forte poiché è basato su un rapporto di fiducia incondizionata.

    Nell’era attuale, anche e specie le branche mediche subiscono continue evoluzioni sia tecnologiche che cliniche tanto da consentire oggi a chiunque di accedere a terapie con standard impensabili o disponibili solo a pochi qualche anno fa.

    La forza di uno studio multi disciplinare sta proprio nel fatto che è formato da un team di medici specializzati ognuno in una specifica branca.

    Questo fa sì che ogni ramo (in questo caso dell’odontoiatria), oltre che fortemente all’avanguardia grazie all’impiego di nuove tecnologie sia scrupolosamente gestito da professionisti con alta specializzazione utilizzando sempre la miglior soluzione al problema presente.

    Dopo aver impostato il piano terapeutico dunque la persona verrà gestita nel suo percorso di volta in volta da uno specialista specifico.

    Perché ho le gengive gonfie?

    Le cause possono essere varie. Quella ceramente più frequente, che provoca anche frequente sanguinamento è dettata dalla presenza di tartaro sottogengivale, il quale per azione chimica irrita costantemente le gengive, determinandone il gonfiore e spesso il sanguinamento. Altre volte queste patologie possono essere determinate da cause fisiche quali, per esempio, anomalie di forma, di posizione dei denti, dispositivi o semplici ricostruzioni che determinano il ristagno di placca e formazione di tartaro a livello subgengivale. Altre cause  ancora possono essere ricercate nella presenza di patologie sistemiche o dall’impiego di farmaci che favoriscono tali situazioni. La presenza di gengive edematose, gonfie, sanguinanti deve essere sottoposta all’osservazione del proprio dentista, il quale saprà consigliarti sulla soluzione da seguire prima di arrivare a condizioni peggiorative per la salute del dente.

    Perché si sono ritirate le gengive e come posso farle tornare al loro posto?

    Molto spesso capita di osservare che le gengive si siano “ritirate” nel tempo. Il “ritiro” delle gengive può essere determinato da differenti fattori con conseguenze che spesso sono iniziali e facilmente risolvibili oppure altre volte sono conseguenti a patologie avanzate, che portano inesorabilemente alla perdi dell’elemento dentario. Le cause più frequenti sono le recessioni gengivali, frequenti in soggetti predisposti da un punto di vista anatomico ed esacerbate da malposizioni  o associate a cause meccaniche (spazzolamento errato e troppo vigoroso dei denti), trattamenti ortodontici spinti. Queste modificazioni dell’andamento della festonatura gengivale, molto spesso iniziale, devono essere corrette, quando non sintomatiche, semplicemente attraverso l’istruzione da parte di un igienista dentale o del dentista ad un corretto impiego dello spazzolino. Quando, invece, si manifestano in maniera avanzata devono essere trattate in modo da non compromettere il mantenimento del dente, attraverso una correzione chirurgica parodontale. Altra causa spesso rilevabile di contrazione dei tessuti gengivali è la malattia parodontale, ovvero la malattia che colpisce i tessuti di sostegno del dente. Il parodonto è costituito da gengiva, osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare. La causa unica di insorgenza della parodontite è il tartaro, mentre ad esso associato possono coesistere delle concause, per esempio il fumo, farmaci, ecc.. Il tartaro, quando presente, agisce attraverso una stimolazione chimica, determinando la distruzione progressiva del parodonto. Per correggere la malattia parodontale è necessario quindi, come prima fase, eliminare l’unica causa che la determina ovvero il tartaro. Successivamente vanno messe in atto tutte le indagini diagnostiche, che consentano di individuare la gravità della situazione, porre un corretta diagnosi e sviluppare un successivo piano di trattamento per la sua risoluzione. Sicuramente la malattia parodontale non trattata in alcun modo, in tempi variabili, porta alla perdita dell’elemento dentario.

    Come si mettono i denti sugli impianti ?

    La protesizzazione degli impianti può avvenire in diversi modi, ognuno dei quali viene scelto in base alle caratteristiche del caso, differente è la situazione di un dente singolo rispetto ad un ponte o ad una intera arcata dentaria, differente è la fissazione di un dente per una protesi fissa rispetto per esempio ad una protesi ancorata.

    Generalmente in protesi fissa gli elementi dentari vengono connessi agli impianti attraverso dei pilastri sui quali vengono costruite le corone o  i ponti.

    Gli impianti possono essere anche connessi gli uni agli altri attraverso delle barre sulle quali successivamente si ancorano delle protesi definite ancorate, le quali graziel l'ancoraggio sulla barra sottostante risultano essere stabili durtante la fonazione e gli atti masticatori.

    Ma quando non c'è osso per posizionare gli impianti, quali alternative?

    La presenza di osso per posizionare l'impianto è una condizione necessaria, esistono tecniche alternative le quali attualmente nel mondo scentifico sono piuttosto dibattute, l'assenza di osso è una condizione che semplicemente rallenta la terapia ma non ne preclude l'attuazione.

    La ricostruzione ossea è una tecnica scentificamente documentata,  tecniche di ricostruzione ossea preliminari o contestuali l'inserimento degli impianti vengono utilizzate per larisoluzione di problemi da semplici o coplessi in ambiete ambulatoriale senza doversi sottoporre a ricoveri ospedalieri importanti.

    Queste tecniche chirurgiche devono essere messe in atto da professionisti specializzati nel settore perchè necessitano di conoscenze specifiche, hanno mostrato la loro affidabilità nel tempo se eseguite corretamente.

    Quando le ricostruzioni ossee richieste non potessero in nessun modo essere risolte in ambiente ambulatoriale presso la nostra clinica,  verrà disposto un percorso assieme al paziente sia conoscitivo che di pianificazione per garantire assieme ai reparti di chirurgia maxillo-facciale presenti e ritenuti idonei, di completare il piano di cura.

    Qual'ora il percorso ricostruttivo dei tessuti di sostegno ossei andati perduti fosse eccessivamente complesso o non ritenuto idoneo dal paziente verranno prese in considerazione discusse tutte le alternative attuabili analizzandone i vantaggi o i compromessi ottenibili.

    Esistono molto spesso alternative terapeutiche alle carenze di osso in situazioni funzionali da ripristinare le quali  possono non prevedere l'impiego di impianti osteointegrati, queste alternative molto spesso sono da considerarsi altrettanto valide sia dal punto funzionale che estetico e permettono al paziente di ottenere un risultato teraputico di pari livello qualitativo evitando alle volte lunghe ed indaginose sedute dal ddentista.

    Le alternative plausibili, vengono sempre e comunque discusse in fase di illustrazione del piano di cura consigliato al fine di garantire sempre al paziete che si affida alla nostra clinica di scegliere il percorso terapeutico considerato il migliore per la propria situazione e condizione di trattamento.

    Quali dispositivi devono essere impiegati per una corretta igiene domiciliare?

    L'impiego del solo spazzolino non è sufficiente per poter garantire una corretta igiene quotidiana, il  filo interdentale o gli scovolini qual'ora fosse difficoltoso riuscire ad adoperare il filo, sono dei sussidi importanti per pulire quelle superfici dove lo spazzolino non può arrivare fisicamente.

    A seconda della situazione presente esistono una moltitudine di dispositivi che aiutano a pulire i denti, monociuffi, spugnette, forcelle, in questo ambito l'igienista dentale può affiancare il paziente ed insegnare ad usarli correttamente.

    Anche l'impiego di un collutorio blando nella quotidianità può essere utile perchè sciacqua con la sua azione antibatterica le superfici del cavo orale.

    I collutori devono essere scelti con l'igienista dentale perchè hanno differenti caratteristiche e non sempre sono adeguati alle condizioni specifiche.

    Io ho la fobia del dentista come posso sottopormi alle terapie necessarie?

    La clinica si avvale della presenza di un medico anestesita, che attraverso la somministrazione di farmaci calmanti-sedativi ed  un monitoraggio cardiocircolatorio, può prestare un servizio aggiuntivo alla vostra tranquillità di trattamento.

    L'azione della terapia farmacologica in odontoiatria ambulatoriale è un'azione blanda che viene monitorata attraveverso disopsitivi elettronici per garantire sempre la costante sicurezza del paziente, la funzione che essa assolve è creare una eliminazione dello stato d'ansia e di partecipazione all'evento, ristabilire i normali valori di pressione arteriosa ed ossigenazione del sangue che si alterano a seguito di stati ansiosi, permettendo di assolvere con tranquillità al personale preposto anche le fasi più lunghe, complesse o insostenibili per il paziente durante una terapia odontostomatologica.

    Posso alleviare i problemi alla schiena sistemando l’occlusione

    Il corpo umano è un sistema che ricerca equilibrio, ad ogni sbilanciamento corrisponde sempre una compensazione, fino a quando il sistema è in grado di compensare non si hanno sintomi, quando il sistema si scompensa compaiono i sintomi, i quali possone essere più o meno accentuati.

    Il complesso descritto certamente è un equilibrio che dipende da moltissimi fattori, non è quindi un qualcosa che dipende unicamente dal dentista, dall’osteopata, dal fisioterapista o altro specialista, quanto probabilmente è da vedere come una collaborazione tra professionisti che specialisticamente collaborano per eliminare le interferenze del corpo e alleviare se non eliminare le cause che portano allo scompenso.

    Accade molto spesso che a seguito della perdita di elementi dentari o per forze masticatorie anomale o fattori di disequilibrio occlusali si determinino insorgenze di sintomatologie in altri distretti, quali per esempio regioni temporali, cervicali ecc., in queste situazioni è necessario eseguire un'attenta analisi di quali possono essere le cause di natura orale che concorrono a determinare gli squilibri ed attuare parte della terapia in collaborazione con gli altri specialisti quali osteopati o fisioterapisti, logopedisti ecc.

    Spesso è un aspetto risolvibile con semplici accorgimenti, ma altre volte risulta essere molto complesso da gestire. Senza contare che non sempre porta alla risoluzione completa del problema, nel momento in cui disturbi avanzati o multipli hanno ormai compromesso il corretto funzionamento del sistema.

    Se tolgo un dente, rimango senza per un periodo?

    No, c’è sempre una soluzione per ogni caso specifico che ci permette di evitare di uscire dallo studio con elementi dentali mancanti.

    Anche in questo caso è necessario approfondire e discutere sulle alternative possibili.

  • Parodontologia

    Cosa si può fare per diminuire la sensibilità dentale?

    Oltre alla ionoforesi che ha una buona efficacia anche per questo problema, ci sono dei trattamenti da poter eseguire in studio attraverso tecnologia al laser e con l’applicazione di prodotti desensibilizzanti.

    Esistono inoltre dei dentifrici da poter utilizzare ogni giorno che aiutano sia i trattamenti di ionoforesi che quelli di desensibilizzazione.

    L’associazione di una o più procedure garantisce sempre l’ottenimento di una forte riduzione della sintomatologia iniziale.

    Fa male fare l’anestesia?

    Attualmente esistono tecnologie computerizzate anche per l’esecuzione dell’anestesia, esse sono siringhe con micro inserti (microaghi) che iniettano l’anestetico a pressione calibrata rendendo l’anestesia totalmente indolore.

    Quanto tempo dura l’anestesia dopo la cura?

    Dipende dal tipo di anestetico utilizzato, normalmente dopo un appuntamento di una o due ore (otturazione o cura canalare), l’anestetico prolunga il suo effetto per circa un paio d’ore.

    È buona norma evitare di mangiare in questo lasso di tempo o farlo con la massima attenzione, in quanto, non avendo la sensibilità della guancia,della lingua o del labbro si rischia di coinvolgerla nella masticazione e alla scomparsa dell’anestesia ritrovarsi con piccole lesioni fastidiose.

    Mi seguirà sempre lo stesso dottore per tutte le prestazioni che dovrò effettuare?

    Il rapporto che si crea tra medico e paziente è da sempre un legame molto forte poiché è basato su un rapporto di fiducia incondizionata.

    Nell’era attuale, anche e specie le branche mediche subiscono continue evoluzioni sia tecnologiche che cliniche tanto da consentire oggi a chiunque di accedere a terapie con standard impensabili o disponibili solo a pochi qualche anno fa.

    La forza di uno studio multi disciplinare sta proprio nel fatto che è formato da un team di medici specializzati ognuno in una specifica branca.

    Questo fa sì che ogni ramo (in questo caso dell’odontoiatria), oltre che fortemente all’avanguardia grazie all’impiego di nuove tecnologie sia scrupolosamente gestito da professionisti con alta specializzazione utilizzando sempre la miglior soluzione al problema presente.

    Dopo aver impostato il piano terapeutico dunque la persona verrà gestita nel suo percorso di volta in volta da uno specialista specifico.

    Perché ho le gengive gonfie?

    Le cause possono essere varie. Quella ceramente più frequente, che provoca anche frequente sanguinamento è dettata dalla presenza di tartaro sottogengivale, il quale per azione chimica irrita costantemente le gengive, determinandone il gonfiore e spesso il sanguinamento. Altre volte queste patologie possono essere determinate da cause fisiche quali, per esempio, anomalie di forma, di posizione dei denti, dispositivi o semplici ricostruzioni che determinano il ristagno di placca e formazione di tartaro a livello subgengivale. Altre cause  ancora possono essere ricercate nella presenza di patologie sistemiche o dall’impiego di farmaci che favoriscono tali situazioni. La presenza di gengive edematose, gonfie, sanguinanti deve essere sottoposta all’osservazione del proprio dentista, il quale saprà consigliarti sulla soluzione da seguire prima di arrivare a condizioni peggiorative per la salute del dente.

    Perché si sono ritirate le gengive e come posso farle tornare al loro posto?

    Molto spesso capita di osservare che le gengive si siano “ritirate” nel tempo. Il “ritiro” delle gengive può essere determinato da differenti fattori con conseguenze che spesso sono iniziali e facilmente risolvibili oppure altre volte sono conseguenti a patologie avanzate, che portano inesorabilemente alla perdi dell’elemento dentario. Le cause più frequenti sono le recessioni gengivali, frequenti in soggetti predisposti da un punto di vista anatomico ed esacerbate da malposizioni  o associate a cause meccaniche (spazzolamento errato e troppo vigoroso dei denti), trattamenti ortodontici spinti. Queste modificazioni dell’andamento della festonatura gengivale, molto spesso iniziale, devono essere corrette, quando non sintomatiche, semplicemente attraverso l’istruzione da parte di un igienista dentale o del dentista ad un corretto impiego dello spazzolino. Quando, invece, si manifestano in maniera avanzata devono essere trattate in modo da non compromettere il mantenimento del dente, attraverso una correzione chirurgica parodontale. Altra causa spesso rilevabile di contrazione dei tessuti gengivali è la malattia parodontale, ovvero la malattia che colpisce i tessuti di sostegno del dente. Il parodonto è costituito da gengiva, osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare. La causa unica di insorgenza della parodontite è il tartaro, mentre ad esso associato possono coesistere delle concause, per esempio il fumo, farmaci, ecc.. Il tartaro, quando presente, agisce attraverso una stimolazione chimica, determinando la distruzione progressiva del parodonto. Per correggere la malattia parodontale è necessario quindi, come prima fase, eliminare l’unica causa che la determina ovvero il tartaro. Successivamente vanno messe in atto tutte le indagini diagnostiche, che consentano di individuare la gravità della situazione, porre un corretta diagnosi e sviluppare un successivo piano di trattamento per la sua risoluzione. Sicuramente la malattia parodontale non trattata in alcun modo, in tempi variabili, porta alla perdita dell’elemento dentario.

    Come si mettono i denti sugli impianti ?

    La protesizzazione degli impianti può avvenire in diversi modi, ognuno dei quali viene scelto in base alle caratteristiche del caso, differente è la situazione di un dente singolo rispetto ad un ponte o ad una intera arcata dentaria, differente è la fissazione di un dente per una protesi fissa rispetto per esempio ad una protesi ancorata.

    Generalmente in protesi fissa gli elementi dentari vengono connessi agli impianti attraverso dei pilastri sui quali vengono costruite le corone o  i ponti.

    Gli impianti possono essere anche connessi gli uni agli altri attraverso delle barre sulle quali successivamente si ancorano delle protesi definite ancorate, le quali graziel l'ancoraggio sulla barra sottostante risultano essere stabili durtante la fonazione e gli atti masticatori.

    Quali dispositivi devono essere impiegati per una corretta igiene domiciliare?

    L'impiego del solo spazzolino non è sufficiente per poter garantire una corretta igiene quotidiana, il  filo interdentale o gli scovolini qual'ora fosse difficoltoso riuscire ad adoperare il filo, sono dei sussidi importanti per pulire quelle superfici dove lo spazzolino non può arrivare fisicamente.

    A seconda della situazione presente esistono una moltitudine di dispositivi che aiutano a pulire i denti, monociuffi, spugnette, forcelle, in questo ambito l'igienista dentale può affiancare il paziente ed insegnare ad usarli correttamente.

    Anche l'impiego di un collutorio blando nella quotidianità può essere utile perchè sciacqua con la sua azione antibatterica le superfici del cavo orale.

    I collutori devono essere scelti con l'igienista dentale perchè hanno differenti caratteristiche e non sempre sono adeguati alle condizioni specifiche.

    Io ho la fobia del dentista come posso sottopormi alle terapie necessarie?

    La clinica si avvale della presenza di un medico anestesita, che attraverso la somministrazione di farmaci calmanti-sedativi ed  un monitoraggio cardiocircolatorio, può prestare un servizio aggiuntivo alla vostra tranquillità di trattamento.

    L'azione della terapia farmacologica in odontoiatria ambulatoriale è un'azione blanda che viene monitorata attraveverso disopsitivi elettronici per garantire sempre la costante sicurezza del paziente, la funzione che essa assolve è creare una eliminazione dello stato d'ansia e di partecipazione all'evento, ristabilire i normali valori di pressione arteriosa ed ossigenazione del sangue che si alterano a seguito di stati ansiosi, permettendo di assolvere con tranquillità al personale preposto anche le fasi più lunghe, complesse o insostenibili per il paziente durante una terapia odontostomatologica.

    L’igiene dentale fa male se fatta troppo frequentemente?

    Assolutamente sbagliato.
    È buona norma seguire il consiglio dell’igienista dentale sulla frequenza delle sedute d’igiene da eseguire durante l’anno, in quanto non tutti i pazienti hanno le stesse esigenze. 
    La predisposizione genetica, la manualità con cui esegue giornalmente l’igiene domiciliare, la situazione presente e la diversa presenza di batteri nella bocca di ogni persona, condizionano fortemente l’insorgenza di infiammazioni o patologie.
    Per questi motivi è indispensabile affidarsi a dei professionisti certificati, i quali valutando le varie possibili difficoltà garantiscono un consulto sicuro sulla corretta esecuzione delle procedure da effettuare, potendo formulare un percorso personalizzato con tempistiche e modalità corrette del mantenimento nel tempo della salute orale.

    Se tolgo un dente, rimango senza per un periodo?

    No, c’è sempre una soluzione per ogni caso specifico che ci permette di evitare di uscire dallo studio con elementi dentali mancanti.

    Anche in questo caso è necessario approfondire e discutere sulle alternative possibili.

  • Anestesia

    Fa male fare l’anestesia?

    Attualmente esistono tecnologie computerizzate anche per l’esecuzione dell’anestesia, esse sono siringhe con micro inserti (microaghi) che iniettano l’anestetico a pressione calibrata rendendo l’anestesia totalmente indolore.

    Quanto tempo dura l’anestesia dopo la cura?

    Dipende dal tipo di anestetico utilizzato, normalmente dopo un appuntamento di una o due ore (otturazione o cura canalare), l’anestetico prolunga il suo effetto per circa un paio d’ore.

    È buona norma evitare di mangiare in questo lasso di tempo o farlo con la massima attenzione, in quanto, non avendo la sensibilità della guancia,della lingua o del labbro si rischia di coinvolgerla nella masticazione e alla scomparsa dell’anestesia ritrovarsi con piccole lesioni fastidiose.

    La cura del nervo è dolorosa?

    La terapia endodontica, è una terapia che si rende necessaria quando la struttura interna del dente (la polpa dentaria) si infetta e non è più possibile attuare nessuna cura di mantenimento della stessa. Questa terapia si rende necessaria sia sui denti permanenti ma anche sui dentini da latte quando trascurati.

    A seguito di grandi infiltrazioni cariose che colpiscono gli elementi dentari quando non controolati per periodi di tempo prolungati, a seguito di infiltrazioni su ricostruzioni incongrue o datate nel tempo, a seguito di fratture o eventi traumatici o a seguito di terapie pregresse non idonee all'eliminazione dei batteri presenti dentro il canale radicolare, i batteri colpiscono le strutture nervose  o sottostandi al dente determinando infezioni progressive.

    L'esperienza negativa che spesso viene correlata al dolore in odontoiatria è frequentemente  da imputare non tanto alla terapia in se ma al motivo per cui il paziente giunge alla terapia stessa.

    Capita infatti che a seguito di patologie presenti e non trattate per mancanza di controlli rutinari nei momenti in cui non sono presenti sintomi, le lesioni cariose o le cause scatenanti si accrescano nell'area dentale, giungendo agli strati più profondi dello stesso ed interessando con infezioni i tessuti interni, da esso nasce una risposta infiammatoria la quale determina un edema (gonfiore) dell'apparato pulpo dentinale e osseo il quale invaso dalla presenza di batteri esita in una risposta ascessuale.

    A questo punto spesso il paziente si presenta presso il proprio dentissta con forti dolori e gonfiori più o meno accentuati.

    La terapia canalare, detta anche terapia endodontica o devitalizzazione del dente, ovvero la pulizia dei canali radicolari, la loro detersione, e la loro chiusura, determina la restituzione di integrità al dente ed elimina il gonfiore ed il dolore presente.

    Molto spesso, quado la situazione è avanzata e l'infezione risulta essere copiosa, non è possibile risolvere la terapia in una seduta ma è necessario ricorrere all'utilizzo di antibatterici mirati ed associare uletriori sedute per il ripristino funzionale del dente.

    Io ho la fobia del dentista come posso sottopormi alle terapie necessarie?

    La clinica si avvale della presenza di un medico anestesita, che attraverso la somministrazione di farmaci calmanti-sedativi ed  un monitoraggio cardiocircolatorio, può prestare un servizio aggiuntivo alla vostra tranquillità di trattamento.

    L'azione della terapia farmacologica in odontoiatria ambulatoriale è un'azione blanda che viene monitorata attraveverso disopsitivi elettronici per garantire sempre la costante sicurezza del paziente, la funzione che essa assolve è creare una eliminazione dello stato d'ansia e di partecipazione all'evento, ristabilire i normali valori di pressione arteriosa ed ossigenazione del sangue che si alterano a seguito di stati ansiosi, permettendo di assolvere con tranquillità al personale preposto anche le fasi più lunghe, complesse o insostenibili per il paziente durante una terapia odontostomatologica.

  • Odontoiatria conservativa

    Cosa si può fare per diminuire la sensibilità dentale?

    Oltre alla ionoforesi che ha una buona efficacia anche per questo problema, ci sono dei trattamenti da poter eseguire in studio attraverso tecnologia al laser e con l’applicazione di prodotti desensibilizzanti.

    Esistono inoltre dei dentifrici da poter utilizzare ogni giorno che aiutano sia i trattamenti di ionoforesi che quelli di desensibilizzazione.

    L’associazione di una o più procedure garantisce sempre l’ottenimento di una forte riduzione della sintomatologia iniziale.

    I raggi fatti dal dentista sono dannosi per il nostro organismo?

    L’utilizzo degli esami radiografici è essenziale per una corretta diagnosi, per valutare la correttezza delle terapie eseguite e il monitoraggio nel tempo delle stesse.

    Vengono utilizzati quando strettamente necessario e come previsto dal codice deontologico.

    Attualmente la quasi totalità delle indagini radiografiche impiegate in campo dentale possono essere effettuate con tecnologie digitali in modo da ridurre enormemente l’emissione dei corpi radiografici potenziando la visualizzazione delle immagini sfruttando i software dei computers.

    Quanto tempo dura l’anestesia dopo la cura?

    Dipende dal tipo di anestetico utilizzato, normalmente dopo un appuntamento di una o due ore (otturazione o cura canalare), l’anestetico prolunga il suo effetto per circa un paio d’ore.

    È buona norma evitare di mangiare in questo lasso di tempo o farlo con la massima attenzione, in quanto, non avendo la sensibilità della guancia,della lingua o del labbro si rischia di coinvolgerla nella masticazione e alla scomparsa dell’anestesia ritrovarsi con piccole lesioni fastidiose.

    Mi seguirà sempre lo stesso dottore per tutte le prestazioni che dovrò effettuare?

    Il rapporto che si crea tra medico e paziente è da sempre un legame molto forte poiché è basato su un rapporto di fiducia incondizionata.

    Nell’era attuale, anche e specie le branche mediche subiscono continue evoluzioni sia tecnologiche che cliniche tanto da consentire oggi a chiunque di accedere a terapie con standard impensabili o disponibili solo a pochi qualche anno fa.

    La forza di uno studio multi disciplinare sta proprio nel fatto che è formato da un team di medici specializzati ognuno in una specifica branca.

    Questo fa sì che ogni ramo (in questo caso dell’odontoiatria), oltre che fortemente all’avanguardia grazie all’impiego di nuove tecnologie sia scrupolosamente gestito da professionisti con alta specializzazione utilizzando sempre la miglior soluzione al problema presente.

    Dopo aver impostato il piano terapeutico dunque la persona verrà gestita nel suo percorso di volta in volta da uno specialista specifico.

    La cura del nervo è dolorosa?

    La terapia endodontica, è una terapia che si rende necessaria quando la struttura interna del dente (la polpa dentaria) si infetta e non è più possibile attuare nessuna cura di mantenimento della stessa. Questa terapia si rende necessaria sia sui denti permanenti ma anche sui dentini da latte quando trascurati.

    A seguito di grandi infiltrazioni cariose che colpiscono gli elementi dentari quando non controolati per periodi di tempo prolungati, a seguito di infiltrazioni su ricostruzioni incongrue o datate nel tempo, a seguito di fratture o eventi traumatici o a seguito di terapie pregresse non idonee all'eliminazione dei batteri presenti dentro il canale radicolare, i batteri colpiscono le strutture nervose  o sottostandi al dente determinando infezioni progressive.

    L'esperienza negativa che spesso viene correlata al dolore in odontoiatria è frequentemente  da imputare non tanto alla terapia in se ma al motivo per cui il paziente giunge alla terapia stessa.

    Capita infatti che a seguito di patologie presenti e non trattate per mancanza di controlli rutinari nei momenti in cui non sono presenti sintomi, le lesioni cariose o le cause scatenanti si accrescano nell'area dentale, giungendo agli strati più profondi dello stesso ed interessando con infezioni i tessuti interni, da esso nasce una risposta infiammatoria la quale determina un edema (gonfiore) dell'apparato pulpo dentinale e osseo il quale invaso dalla presenza di batteri esita in una risposta ascessuale.

    A questo punto spesso il paziente si presenta presso il proprio dentissta con forti dolori e gonfiori più o meno accentuati.

    La terapia canalare, detta anche terapia endodontica o devitalizzazione del dente, ovvero la pulizia dei canali radicolari, la loro detersione, e la loro chiusura, determina la restituzione di integrità al dente ed elimina il gonfiore ed il dolore presente.

    Molto spesso, quado la situazione è avanzata e l'infezione risulta essere copiosa, non è possibile risolvere la terapia in una seduta ma è necessario ricorrere all'utilizzo di antibatterici mirati ed associare uletriori sedute per il ripristino funzionale del dente.

    Come posso rendere i denti più resistenti alla carie?


    Oltre a seguire una corretta igiene domiciliare, un adeguato ausilio da prendere in considerazione è la ionoforesi, essa consiste in una elettrodeposizione di fluoro sulla superficie dentale.

    La terapia si esegue in maniera molto semplice attraverso l'impiego di gel o liquidi i quali vengono applicati sulla suerficie dentale tramite delle spugne collegate a dispositivi elettromedicali, attrasvereso una corrente controllata gli ioni fluori passano dal liquido e si depositano sulla superficie dentale.

    il legame chimico del fluoro con le strutture dentali determina dei riempimenti dentinali che migliorano la sensibilità agli agenti termici e rendono transitoriamente più resistente lo smalto agli agenti acidi della placca batterica.

    E' una pratica molto rapida e per nulla invasiva che puo essere associata, specie in pazienti predisposti, alla seduta di igiene orale periodica. 

    Cosa sono le sigillature?

    Sono una delle risorse più efficaci per la prevenzione della carie che si esegue in età scolare (6 anni per il primo molare e 10/12 anni per il secondo) sui denti sani.

    Consiste nell’applicazione di una resina sui denti molari definitivi, che sigilla i solchi occlusali (le zone di depressioni delle superfici masticanti), impedendo così il ristagno di placca e residui di cibo in queste zone che sono le più difficilmente detergibili a casa nel giorno per giorno, e le più facilmente attaccabili dai batteri che provocano la carie.

    Quali dispositivi devono essere impiegati per una corretta igiene domiciliare?

    L'impiego del solo spazzolino non è sufficiente per poter garantire una corretta igiene quotidiana, il  filo interdentale o gli scovolini qual'ora fosse difficoltoso riuscire ad adoperare il filo, sono dei sussidi importanti per pulire quelle superfici dove lo spazzolino non può arrivare fisicamente.

    A seconda della situazione presente esistono una moltitudine di dispositivi che aiutano a pulire i denti, monociuffi, spugnette, forcelle, in questo ambito l'igienista dentale può affiancare il paziente ed insegnare ad usarli correttamente.

    Anche l'impiego di un collutorio blando nella quotidianità può essere utile perchè sciacqua con la sua azione antibatterica le superfici del cavo orale.

    I collutori devono essere scelti con l'igienista dentale perchè hanno differenti caratteristiche e non sempre sono adeguati alle condizioni specifiche.

    Io ho la fobia del dentista come posso sottopormi alle terapie necessarie?

    La clinica si avvale della presenza di un medico anestesita, che attraverso la somministrazione di farmaci calmanti-sedativi ed  un monitoraggio cardiocircolatorio, può prestare un servizio aggiuntivo alla vostra tranquillità di trattamento.

    L'azione della terapia farmacologica in odontoiatria ambulatoriale è un'azione blanda che viene monitorata attraveverso disopsitivi elettronici per garantire sempre la costante sicurezza del paziente, la funzione che essa assolve è creare una eliminazione dello stato d'ansia e di partecipazione all'evento, ristabilire i normali valori di pressione arteriosa ed ossigenazione del sangue che si alterano a seguito di stati ansiosi, permettendo di assolvere con tranquillità al personale preposto anche le fasi più lunghe, complesse o insostenibili per il paziente durante una terapia odontostomatologica.

    Posso alleviare i problemi alla schiena sistemando l’occlusione

    Il corpo umano è un sistema che ricerca equilibrio, ad ogni sbilanciamento corrisponde sempre una compensazione, fino a quando il sistema è in grado di compensare non si hanno sintomi, quando il sistema si scompensa compaiono i sintomi, i quali possone essere più o meno accentuati.

    Il complesso descritto certamente è un equilibrio che dipende da moltissimi fattori, non è quindi un qualcosa che dipende unicamente dal dentista, dall’osteopata, dal fisioterapista o altro specialista, quanto probabilmente è da vedere come una collaborazione tra professionisti che specialisticamente collaborano per eliminare le interferenze del corpo e alleviare se non eliminare le cause che portano allo scompenso.

    Accade molto spesso che a seguito della perdita di elementi dentari o per forze masticatorie anomale o fattori di disequilibrio occlusali si determinino insorgenze di sintomatologie in altri distretti, quali per esempio regioni temporali, cervicali ecc., in queste situazioni è necessario eseguire un'attenta analisi di quali possono essere le cause di natura orale che concorrono a determinare gli squilibri ed attuare parte della terapia in collaborazione con gli altri specialisti quali osteopati o fisioterapisti, logopedisti ecc.

    Spesso è un aspetto risolvibile con semplici accorgimenti, ma altre volte risulta essere molto complesso da gestire. Senza contare che non sempre porta alla risoluzione completa del problema, nel momento in cui disturbi avanzati o multipli hanno ormai compromesso il corretto funzionamento del sistema.

  • Prestazioni in generale

    I raggi fatti dal dentista sono dannosi per il nostro organismo?

    L’utilizzo degli esami radiografici è essenziale per una corretta diagnosi, per valutare la correttezza delle terapie eseguite e il monitoraggio nel tempo delle stesse.

    Vengono utilizzati quando strettamente necessario e come previsto dal codice deontologico.

    Attualmente la quasi totalità delle indagini radiografiche impiegate in campo dentale possono essere effettuate con tecnologie digitali in modo da ridurre enormemente l’emissione dei corpi radiografici potenziando la visualizzazione delle immagini sfruttando i software dei computers.

    Quanto tempo dura l’anestesia dopo la cura?

    Dipende dal tipo di anestetico utilizzato, normalmente dopo un appuntamento di una o due ore (otturazione o cura canalare), l’anestetico prolunga il suo effetto per circa un paio d’ore.

    È buona norma evitare di mangiare in questo lasso di tempo o farlo con la massima attenzione, in quanto, non avendo la sensibilità della guancia,della lingua o del labbro si rischia di coinvolgerla nella masticazione e alla scomparsa dell’anestesia ritrovarsi con piccole lesioni fastidiose.

    Mi seguirà sempre lo stesso dottore per tutte le prestazioni che dovrò effettuare?

    Il rapporto che si crea tra medico e paziente è da sempre un legame molto forte poiché è basato su un rapporto di fiducia incondizionata.

    Nell’era attuale, anche e specie le branche mediche subiscono continue evoluzioni sia tecnologiche che cliniche tanto da consentire oggi a chiunque di accedere a terapie con standard impensabili o disponibili solo a pochi qualche anno fa.

    La forza di uno studio multi disciplinare sta proprio nel fatto che è formato da un team di medici specializzati ognuno in una specifica branca.

    Questo fa sì che ogni ramo (in questo caso dell’odontoiatria), oltre che fortemente all’avanguardia grazie all’impiego di nuove tecnologie sia scrupolosamente gestito da professionisti con alta specializzazione utilizzando sempre la miglior soluzione al problema presente.

    Dopo aver impostato il piano terapeutico dunque la persona verrà gestita nel suo percorso di volta in volta da uno specialista specifico.

    Perché ho le gengive gonfie?

    Le cause possono essere varie. Quella ceramente più frequente, che provoca anche frequente sanguinamento è dettata dalla presenza di tartaro sottogengivale, il quale per azione chimica irrita costantemente le gengive, determinandone il gonfiore e spesso il sanguinamento. Altre volte queste patologie possono essere determinate da cause fisiche quali, per esempio, anomalie di forma, di posizione dei denti, dispositivi o semplici ricostruzioni che determinano il ristagno di placca e formazione di tartaro a livello subgengivale. Altre cause  ancora possono essere ricercate nella presenza di patologie sistemiche o dall’impiego di farmaci che favoriscono tali situazioni. La presenza di gengive edematose, gonfie, sanguinanti deve essere sottoposta all’osservazione del proprio dentista, il quale saprà consigliarti sulla soluzione da seguire prima di arrivare a condizioni peggiorative per la salute del dente.

    Io ho la fobia del dentista come posso sottopormi alle terapie necessarie?

    La clinica si avvale della presenza di un medico anestesita, che attraverso la somministrazione di farmaci calmanti-sedativi ed  un monitoraggio cardiocircolatorio, può prestare un servizio aggiuntivo alla vostra tranquillità di trattamento.

    L'azione della terapia farmacologica in odontoiatria ambulatoriale è un'azione blanda che viene monitorata attraveverso disopsitivi elettronici per garantire sempre la costante sicurezza del paziente, la funzione che essa assolve è creare una eliminazione dello stato d'ansia e di partecipazione all'evento, ristabilire i normali valori di pressione arteriosa ed ossigenazione del sangue che si alterano a seguito di stati ansiosi, permettendo di assolvere con tranquillità al personale preposto anche le fasi più lunghe, complesse o insostenibili per il paziente durante una terapia odontostomatologica.

  • L'igiene e profilassi

    Cosa si può fare per diminuire la sensibilità dentale?

    Oltre alla ionoforesi che ha una buona efficacia anche per questo problema, ci sono dei trattamenti da poter eseguire in studio attraverso tecnologia al laser e con l’applicazione di prodotti desensibilizzanti.

    Esistono inoltre dei dentifrici da poter utilizzare ogni giorno che aiutano sia i trattamenti di ionoforesi che quelli di desensibilizzazione.

    L’associazione di una o più procedure garantisce sempre l’ottenimento di una forte riduzione della sintomatologia iniziale.

    Mi seguirà sempre lo stesso dottore per tutte le prestazioni che dovrò effettuare?

    Il rapporto che si crea tra medico e paziente è da sempre un legame molto forte poiché è basato su un rapporto di fiducia incondizionata.

    Nell’era attuale, anche e specie le branche mediche subiscono continue evoluzioni sia tecnologiche che cliniche tanto da consentire oggi a chiunque di accedere a terapie con standard impensabili o disponibili solo a pochi qualche anno fa.

    La forza di uno studio multi disciplinare sta proprio nel fatto che è formato da un team di medici specializzati ognuno in una specifica branca.

    Questo fa sì che ogni ramo (in questo caso dell’odontoiatria), oltre che fortemente all’avanguardia grazie all’impiego di nuove tecnologie sia scrupolosamente gestito da professionisti con alta specializzazione utilizzando sempre la miglior soluzione al problema presente.

    Dopo aver impostato il piano terapeutico dunque la persona verrà gestita nel suo percorso di volta in volta da uno specialista specifico.

    Perché ho le gengive gonfie?

    Le cause possono essere varie. Quella ceramente più frequente, che provoca anche frequente sanguinamento è dettata dalla presenza di tartaro sottogengivale, il quale per azione chimica irrita costantemente le gengive, determinandone il gonfiore e spesso il sanguinamento. Altre volte queste patologie possono essere determinate da cause fisiche quali, per esempio, anomalie di forma, di posizione dei denti, dispositivi o semplici ricostruzioni che determinano il ristagno di placca e formazione di tartaro a livello subgengivale. Altre cause  ancora possono essere ricercate nella presenza di patologie sistemiche o dall’impiego di farmaci che favoriscono tali situazioni. La presenza di gengive edematose, gonfie, sanguinanti deve essere sottoposta all’osservazione del proprio dentista, il quale saprà consigliarti sulla soluzione da seguire prima di arrivare a condizioni peggiorative per la salute del dente.

    Come posso rendere i denti più resistenti alla carie?


    Oltre a seguire una corretta igiene domiciliare, un adeguato ausilio da prendere in considerazione è la ionoforesi, essa consiste in una elettrodeposizione di fluoro sulla superficie dentale.

    La terapia si esegue in maniera molto semplice attraverso l'impiego di gel o liquidi i quali vengono applicati sulla suerficie dentale tramite delle spugne collegate a dispositivi elettromedicali, attrasvereso una corrente controllata gli ioni fluori passano dal liquido e si depositano sulla superficie dentale.

    il legame chimico del fluoro con le strutture dentali determina dei riempimenti dentinali che migliorano la sensibilità agli agenti termici e rendono transitoriamente più resistente lo smalto agli agenti acidi della placca batterica.

    E' una pratica molto rapida e per nulla invasiva che puo essere associata, specie in pazienti predisposti, alla seduta di igiene orale periodica. 

    Cosa sono le sigillature?

    Sono una delle risorse più efficaci per la prevenzione della carie che si esegue in età scolare (6 anni per il primo molare e 10/12 anni per il secondo) sui denti sani.

    Consiste nell’applicazione di una resina sui denti molari definitivi, che sigilla i solchi occlusali (le zone di depressioni delle superfici masticanti), impedendo così il ristagno di placca e residui di cibo in queste zone che sono le più difficilmente detergibili a casa nel giorno per giorno, e le più facilmente attaccabili dai batteri che provocano la carie.

    Quali dispositivi devono essere impiegati per una corretta igiene domiciliare?

    L'impiego del solo spazzolino non è sufficiente per poter garantire una corretta igiene quotidiana, il  filo interdentale o gli scovolini qual'ora fosse difficoltoso riuscire ad adoperare il filo, sono dei sussidi importanti per pulire quelle superfici dove lo spazzolino non può arrivare fisicamente.

    A seconda della situazione presente esistono una moltitudine di dispositivi che aiutano a pulire i denti, monociuffi, spugnette, forcelle, in questo ambito l'igienista dentale può affiancare il paziente ed insegnare ad usarli correttamente.

    Anche l'impiego di un collutorio blando nella quotidianità può essere utile perchè sciacqua con la sua azione antibatterica le superfici del cavo orale.

    I collutori devono essere scelti con l'igienista dentale perchè hanno differenti caratteristiche e non sempre sono adeguati alle condizioni specifiche.

    L’igiene dentale fa male se fatta troppo frequentemente?

    Assolutamente sbagliato.
    È buona norma seguire il consiglio dell’igienista dentale sulla frequenza delle sedute d’igiene da eseguire durante l’anno, in quanto non tutti i pazienti hanno le stesse esigenze. 
    La predisposizione genetica, la manualità con cui esegue giornalmente l’igiene domiciliare, la situazione presente e la diversa presenza di batteri nella bocca di ogni persona, condizionano fortemente l’insorgenza di infiammazioni o patologie.
    Per questi motivi è indispensabile affidarsi a dei professionisti certificati, i quali valutando le varie possibili difficoltà garantiscono un consulto sicuro sulla corretta esecuzione delle procedure da effettuare, potendo formulare un percorso personalizzato con tempistiche e modalità corrette del mantenimento nel tempo della salute orale.

    È meglio l’utilizzo di uno spazzolino manuale o elettrico?

    Sia lo spazzolino manuale che l’elettrico sono ottimi ausili per l’igiene domiciliare, lo spazzolino elettrico in realtà è piu semplice da utilizzare e dunque spesso garantisce risultati migliori.
    Chiaramente anche per usare lo spazzolino elettrico in maniera corretta c’è bisogno di seguire alcune semplici regole che l’igienista sarà felice di insegnare.

  • Prevenzione problemi dentali dei bambini

    I raggi fatti dal dentista sono dannosi per il nostro organismo?

    L’utilizzo degli esami radiografici è essenziale per una corretta diagnosi, per valutare la correttezza delle terapie eseguite e il monitoraggio nel tempo delle stesse.

    Vengono utilizzati quando strettamente necessario e come previsto dal codice deontologico.

    Attualmente la quasi totalità delle indagini radiografiche impiegate in campo dentale possono essere effettuate con tecnologie digitali in modo da ridurre enormemente l’emissione dei corpi radiografici potenziando la visualizzazione delle immagini sfruttando i software dei computers.

    Mi seguirà sempre lo stesso dottore per tutte le prestazioni che dovrò effettuare?

    Il rapporto che si crea tra medico e paziente è da sempre un legame molto forte poiché è basato su un rapporto di fiducia incondizionata.

    Nell’era attuale, anche e specie le branche mediche subiscono continue evoluzioni sia tecnologiche che cliniche tanto da consentire oggi a chiunque di accedere a terapie con standard impensabili o disponibili solo a pochi qualche anno fa.

    La forza di uno studio multi disciplinare sta proprio nel fatto che è formato da un team di medici specializzati ognuno in una specifica branca.

    Questo fa sì che ogni ramo (in questo caso dell’odontoiatria), oltre che fortemente all’avanguardia grazie all’impiego di nuove tecnologie sia scrupolosamente gestito da professionisti con alta specializzazione utilizzando sempre la miglior soluzione al problema presente.

    Dopo aver impostato il piano terapeutico dunque la persona verrà gestita nel suo percorso di volta in volta da uno specialista specifico.

    A che età è consigliata la prima visita di controllo per i bambini?

    La cosa migliore sarebbe abituare i bambini a venire dal dentista anche solo per ambientarsi, prendere confidenza con l’ambiente e con lo staff, quindi se possibile sarebbe ideale che i genitori li accompagnassero anche solo per farli salire sulla poltrona e guardare i dentini in età precoce.

    Il controllo dei dentini da latte serve per mantenere gli spazi fisiologici, evitare fastidiose infezioni che si possono creare quando la carie arriva ai tessuti pulpari e controllare il corretto sviluppo dento-scheletrico.

    Successivamente, durante e dopo la permuta dentaria i denti permanenti dovrebbero essere sempre ben controllati sia dal punto di vista di prevenzione cariosa sia dal punto di vista di corretto sviluppo dento-scheletrico.

    Per quale motivo bisogna controllare i denti da latte?

    Anche i denti da latte possono essere colpiti dalle patologie cariose, è per cui importante controllare la loro integrità al fine di evitare processi infettivi al bambino o controllare predisponenti che possano condizionare il futuro sviluppo dell’apparato stomatognatico.

    Cosa sono le sigillature?

    Sono una delle risorse più efficaci per la prevenzione della carie che si esegue in età scolare (6 anni per il primo molare e 10/12 anni per il secondo) sui denti sani.

    Consiste nell’applicazione di una resina sui denti molari definitivi, che sigilla i solchi occlusali (le zone di depressioni delle superfici masticanti), impedendo così il ristagno di placca e residui di cibo in queste zone che sono le più difficilmente detergibili a casa nel giorno per giorno, e le più facilmente attaccabili dai batteri che provocano la carie.

    Io ho la fobia del dentista come posso sottopormi alle terapie necessarie?

    La clinica si avvale della presenza di un medico anestesita, che attraverso la somministrazione di farmaci calmanti-sedativi ed  un monitoraggio cardiocircolatorio, può prestare un servizio aggiuntivo alla vostra tranquillità di trattamento.

    L'azione della terapia farmacologica in odontoiatria ambulatoriale è un'azione blanda che viene monitorata attraveverso disopsitivi elettronici per garantire sempre la costante sicurezza del paziente, la funzione che essa assolve è creare una eliminazione dello stato d'ansia e di partecipazione all'evento, ristabilire i normali valori di pressione arteriosa ed ossigenazione del sangue che si alterano a seguito di stati ansiosi, permettendo di assolvere con tranquillità al personale preposto anche le fasi più lunghe, complesse o insostenibili per il paziente durante una terapia odontostomatologica.

  • Lo sbiancamento dentale

    Cosa si può fare per diminuire la sensibilità dentale?

    Oltre alla ionoforesi che ha una buona efficacia anche per questo problema, ci sono dei trattamenti da poter eseguire in studio attraverso tecnologia al laser e con l’applicazione di prodotti desensibilizzanti.

    Esistono inoltre dei dentifrici da poter utilizzare ogni giorno che aiutano sia i trattamenti di ionoforesi che quelli di desensibilizzazione.

    L’associazione di una o più procedure garantisce sempre l’ottenimento di una forte riduzione della sintomatologia iniziale.

    Come posso rendere i denti più resistenti alla carie?


    Oltre a seguire una corretta igiene domiciliare, un adeguato ausilio da prendere in considerazione è la ionoforesi, essa consiste in una elettrodeposizione di fluoro sulla superficie dentale.

    La terapia si esegue in maniera molto semplice attraverso l'impiego di gel o liquidi i quali vengono applicati sulla suerficie dentale tramite delle spugne collegate a dispositivi elettromedicali, attrasvereso una corrente controllata gli ioni fluori passano dal liquido e si depositano sulla superficie dentale.

    il legame chimico del fluoro con le strutture dentali determina dei riempimenti dentinali che migliorano la sensibilità agli agenti termici e rendono transitoriamente più resistente lo smalto agli agenti acidi della placca batterica.

    E' una pratica molto rapida e per nulla invasiva che puo essere associata, specie in pazienti predisposti, alla seduta di igiene orale periodica. 

    Lo sbiancamento dentale rovina i denti?

    No, gli agenti sbiancanti utilizzati per lo sbiancamento dentale (perossido di carbammide, perossido di idrogeno, percarbonato di sodio ) sono calibrati in concentrazioni tali per cui non possano risultare nocivi per i denti; alcuni di essi sono arricchiti anche da molecole che li rinforzano dall’attacco cariogeno.
    Alle volte dopo un trattamento di sbiancamento, a seconda del prodotto impiegato può permanere una lieve sensibilità dentaria, la quale si risolverà dopo qualche giorno.

    Come posso migliorare l’estetica del mio sorriso?

    Ci sono molte metodiche in odontoiatria che in tempi relativamente brevi (sempre e comunque relativi al caso specifico) riescono a modificare completamente l’estetica del sorriso di una persona, in termini di posizione, di forma e di colore.

    Anche in questo caso il percorso deve essere attentamente valutato e discusso con un esperto del settore.

    Le soluzioni generalmente impiegate per migliorare l'estetica dentale possono variare dall'impiego di  agenti sbiancanti per incrementare la luminosità di denti sani e belli che abbiano solo la necessità di migliorare il colore, tecniche di odontoiatria estetica che impiegano metodiche parodontali  o dispositivi protesici necessari a modificare il colore, la forma, la posizione dell'elemento dentario, altre volte la sistematica  più efficace la terapia ortodontica, ovvero l'allineamento dei denti estetico e funzionale.

  • Estetica dentale

    Perché si sono ritirate le gengive e come posso farle tornare al loro posto?

    Molto spesso capita di osservare che le gengive si siano “ritirate” nel tempo. Il “ritiro” delle gengive può essere determinato da differenti fattori con conseguenze che spesso sono iniziali e facilmente risolvibili oppure altre volte sono conseguenti a patologie avanzate, che portano inesorabilemente alla perdi dell’elemento dentario. Le cause più frequenti sono le recessioni gengivali, frequenti in soggetti predisposti da un punto di vista anatomico ed esacerbate da malposizioni  o associate a cause meccaniche (spazzolamento errato e troppo vigoroso dei denti), trattamenti ortodontici spinti. Queste modificazioni dell’andamento della festonatura gengivale, molto spesso iniziale, devono essere corrette, quando non sintomatiche, semplicemente attraverso l’istruzione da parte di un igienista dentale o del dentista ad un corretto impiego dello spazzolino. Quando, invece, si manifestano in maniera avanzata devono essere trattate in modo da non compromettere il mantenimento del dente, attraverso una correzione chirurgica parodontale. Altra causa spesso rilevabile di contrazione dei tessuti gengivali è la malattia parodontale, ovvero la malattia che colpisce i tessuti di sostegno del dente. Il parodonto è costituito da gengiva, osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare. La causa unica di insorgenza della parodontite è il tartaro, mentre ad esso associato possono coesistere delle concause, per esempio il fumo, farmaci, ecc.. Il tartaro, quando presente, agisce attraverso una stimolazione chimica, determinando la distruzione progressiva del parodonto. Per correggere la malattia parodontale è necessario quindi, come prima fase, eliminare l’unica causa che la determina ovvero il tartaro. Successivamente vanno messe in atto tutte le indagini diagnostiche, che consentano di individuare la gravità della situazione, porre un corretta diagnosi e sviluppare un successivo piano di trattamento per la sua risoluzione. Sicuramente la malattia parodontale non trattata in alcun modo, in tempi variabili, porta alla perdita dell’elemento dentario.

    Come si mettono i denti sugli impianti ?

    La protesizzazione degli impianti può avvenire in diversi modi, ognuno dei quali viene scelto in base alle caratteristiche del caso, differente è la situazione di un dente singolo rispetto ad un ponte o ad una intera arcata dentaria, differente è la fissazione di un dente per una protesi fissa rispetto per esempio ad una protesi ancorata.

    Generalmente in protesi fissa gli elementi dentari vengono connessi agli impianti attraverso dei pilastri sui quali vengono costruite le corone o  i ponti.

    Gli impianti possono essere anche connessi gli uni agli altri attraverso delle barre sulle quali successivamente si ancorano delle protesi definite ancorate, le quali graziel l'ancoraggio sulla barra sottostante risultano essere stabili durtante la fonazione e gli atti masticatori.

    Come possiamo ottenere un miglioramento dell’estetica dentale?

    Attraverso faccette, corone parziali o corone complete: 

    L'impiego di uno o dell'alrto dispositivo all'interno di una riabilitazione dipende dalla diagnosi, dal tipo di funzione richiesta e dal tipo di compromissione presente. Le faccette dentali sono delle sottili lamine spesso in ceramica (tipo una lente a contatto) che vengono applicate sulla superficie esterna dei denti per modificarne l’aspetto. Hanno largo utilizzo qualora gli elementi dentali da ripristinare per motivi estetici/funzionali presentino abrasioni, sbeccature, lesioni cariose esteticamente non predicibili da gestire con altre tecniche, anomalie di forma, di colore o di posizione. Dopo la valutazione del progetto la preparazione attuale del dente che deve successivamente supportare una faccetta è minima, tanto che spesso non è necessaria l'infiltrazione di agenti anestetizzanti. 

    Le faccette possono essere eseguite attraverso percorsi digitali che sfruttano i così detti sistemi cad/cam o  eseguite con tecnica tradizionali attraverso una impronta dentale e la successiva realizzazione in  laboratorio odontotecnico. 
    Successivamente vengono applicate e fissate sugli elementi dentari attraverso specifici cementi.La tecnologia attuale, l'impiego di materiali e tecniche sempre più consolidati consente oggi la  realizzazione di faccette con un elevatissimo grado di miglioramento estetico associato ad una indiscussa e scientificamente comprovata sicurezza strutturale. 

    Corone parziali o corone complete

    Le indicazioni all’impiego di materiali estetici per corone parziali o complete estetiche sono le stesse delle faccette qualora per esigenze funzionali cambino le indicazioni. Basti pensare a denti fortemente discromici, elementi dentari precedentemente coinvolti da processi cariosi importanti, assenza di elementi dentali che vengono riposizionati attraverso tecniche protesiche che sfruttino l’inserimento precedente di impianti dentali o attraverso l’esecuzione di ponti. 

    L'attuazione della terapia estetica in odontoiatria, eseguita con i canoni di ottenimento di risultati migliorativi e stabili nel tempo è una prerogativa che ci siamo fissati da anni e che orgogliosamente portiamo avanti con profonda soddisfazione nostra e specie dei nostri pazienti. Queste terapie necessitano di conoscenze specifiche e di collaborazione con odontotecnici altamente specializzati nel trattamento dei materiali al fine di poter garantire risultati non solo estetici ma anche funzionali. 

    L'area dedicata all'estetica dentale all'interno della clinica  viene gestita con canali paralleli che soddisfino innanzitutto l'aspetto personale del paziente che ne fa richiesta, prima di procedere con le terapie infatti vengono messe in luce le procedure per l'attuazione della stessa, solo dopo una completa soddisfazione del paziente la stessa viene messa in opera e conclusa sempre in osservazione dei criteri estetici dei nostri pazienti.

    Sbiancamento dentale

    Macchie scure, denti ingialliti, colore non omogeneo: non di rado può capitare che elementi dentari sani  o a seguito di patologie pregresse e trattate presentino alterazione di colore,  per ritrovare il bianco naturale dei denti, è possibile effettuare lo sbancamento dentale.

    Lo sbiancamento dentale è una pratica clinica che mira, attraverso sostanze sbiancanti applicate esternamente o internamente al dente, ad aumentarne il croma ed il valore del colore. Esistono varie tecniche di sbiancamento dentale, che possono essere utilizzate a seconda delle differenti situazioni e garantiscono differenti risultati in base alle caratteristiche della situazione di partenza. 
    Queste pratiche negli anni hanno subito continue evoluzioni dei prodotti e delle metodiche di applicazione, attualmente risultano essere sicure ed efficaci, è necessario però affidarsi  alle mani di un odontoiatra o di un igienista dentale poiché lo sbiancamento dentale è una pratica medica e deve essere sottoposta all’osservazione di uno specialista, che ne determini la possibilità di esecuzione,  la sua fattibilità  soprattutto che garantisca la salute del dente a seguito della stessa.

    Ortodonzia invisibile
    Nell’ortodonzia invisibile vengono utilizzate mascherine trasparenti personalizzate, ottenute attraverso un progetto computerizzato che produce una sequenziale progressione di trattamento. Questi dispositivi dello spessore inferiore al millimetro si mimetizzano completamente all’interno della bocca, vengono impiegati in successione e permettono progressivamente di spostare i denti, al fine di ottenerne un allineamento degli stessi.Il grande valore offerto da questi trattamenti è il vantaggio di un trattamento ortodontico senza i tradizionali attacchi, fili metallici ed elastici. Sono indicati sia nei giovani pazienti che negli adulti, che prediligono un trattamento ortodontico di tipo estetico ed invisibile.

    Estetica dei tessuti rosa
    
Parlare di estetica dentale significa anche spostare lo sguardo dal dente e rivolgerlo ai tessuti rosa, ovvero al parodonto. Non sempre un deficit estetico dentale dipende dal dente stesso, capita spesso infatti che l’armonia di un sorriso venga alterata da un deficit gengivale o osseo, il quale può risultare alterato per forma, dimensione, posizione. Esistono svariate tecniche di intervento per ripristinare le corrette morfologie dei tessuti rosa, le quali possono essere messe in atto attraverso  dispositivi elettromedicali, tecniche ortodontiche o attraverso tecniche di chirurgia.

    L'attenzione verso i tessuti rosa ad oggi rappresenta una imprescindibile condizione nel trattamento estetico e funzionale dentale, ed è esso stesso spesso l'elemento condizionante tra un risultato mediocre ed un risultato completamente soddisfacente.
    Il condizionamento dei tessuti rosa spesso è quell'elemento che ci fa percepire la maggior o minor lunghezza dei denti, lo spostamento in un quadro corretto a destra o sinistra, in alto o in basso, storto o dritto,  ci fornisce le simmetrie, ci fornisce oltre l'estetica un quadro di mantenibilità dei dispositivi che devono supportare una funzione per tutta la  vita o parte di essa.
    L'estetica dei tessuti rosa è una parte di eccellenza del trattamento odontoiatrico, purtroppo da troppi non ritenuta indispensabile, è una parte del trattamento che finalizza e rende unica l'eleganza di una riabilitazione  nella sua veste finale, essa consente di stabilizzare il risultato e mantenerne la salute nel tempo.
    L'attenzione agli aspetti parodontali (tessuti di sostegno del dente) è una prerogativa assoluta della clinica Sant'Ulderico, sia per quanto concerne gli aspetti della parodontologia "pura" quelli legati al dente naturale, sia quelli mimetici legati ad elementi artificiali, la clinica è in grado di offrire oltre alle tecnologie necessarie il supporto di persone in grado di affiancare il paziente nelle ricerca dei maggiori standard risolutivi. 
    L'attenzione che deve essere riposta nel trattamento dei tessuti rosa ha la stessa importanza dei trattamenti delle superfici esteticamente visibili, poichè come detto in precedenza è l'aspetto globale che condiziona l'ottenimento di un risultato ottimale.

    Quali dispositivi devono essere impiegati per una corretta igiene domiciliare?

    L'impiego del solo spazzolino non è sufficiente per poter garantire una corretta igiene quotidiana, il  filo interdentale o gli scovolini qual'ora fosse difficoltoso riuscire ad adoperare il filo, sono dei sussidi importanti per pulire quelle superfici dove lo spazzolino non può arrivare fisicamente.

    A seconda della situazione presente esistono una moltitudine di dispositivi che aiutano a pulire i denti, monociuffi, spugnette, forcelle, in questo ambito l'igienista dentale può affiancare il paziente ed insegnare ad usarli correttamente.

    Anche l'impiego di un collutorio blando nella quotidianità può essere utile perchè sciacqua con la sua azione antibatterica le superfici del cavo orale.

    I collutori devono essere scelti con l'igienista dentale perchè hanno differenti caratteristiche e non sempre sono adeguati alle condizioni specifiche.

    Che tipo di materiali vengono impiegati normalmente per le riabilitazioni estetiche?

    Prima di impostare qualsiasi fase operativa è importante, attraverso una diagnosi attenta, rendersi conto se quel paziente ha una richiesta di un trattamento estetico in assenza di patologie dentarie, oppure se precedentemente l’analisi estetica debbano essere messe in opera trattamenti mirati a risolvere patologie odontostomatologiche presenti, devono essere analizzate le sue caratteristiche meccaniche, e la fattibilità di un percorso. Solo dopo aver effettuato un’attenta analisi, sarà possibile formulare un corretto piano di trattamento e di conseguenza scegliere il materiale più idoneo per l’ottenimento del risultato richiesto.

    I materiali maggiormente richiesti
    L’odontoiatria estetica si basa sull’utilizzo di diversi tipi di restauri, i quali possono essere effettuati con vari materiali, ognuno dei quali offre prestazioni migliori a seconda della situazione presente. La tendenza attuale, vede l’utilizzo prevalente di materiali definiti integrali (privi cioè del classico metallo presente nelle protesi di tipo tradizionale) i quali offrono caratteristiche di lucentezza e di trasmissione del colore prossimo al dente naturale. Anche all’interno della famiglia dei materiali integrali, esistono moltissimi materiali estetici che possono essere impiegati a secondo delle caratteristiche richieste dal caso specifico. Con i materiali integrali possiamo effettuare dispositivi denominati faccette, corone parziali, corone complete o ponti.

    Se tolgo un dente, rimango senza per un periodo?

    No, c’è sempre una soluzione per ogni caso specifico che ci permette di evitare di uscire dallo studio con elementi dentali mancanti.

    Anche in questo caso è necessario approfondire e discutere sulle alternative possibili.

    Come posso migliorare l’estetica del mio sorriso?

    Ci sono molte metodiche in odontoiatria che in tempi relativamente brevi (sempre e comunque relativi al caso specifico) riescono a modificare completamente l’estetica del sorriso di una persona, in termini di posizione, di forma e di colore.

    Anche in questo caso il percorso deve essere attentamente valutato e discusso con un esperto del settore.

    Le soluzioni generalmente impiegate per migliorare l'estetica dentale possono variare dall'impiego di  agenti sbiancanti per incrementare la luminosità di denti sani e belli che abbiano solo la necessità di migliorare il colore, tecniche di odontoiatria estetica che impiegano metodiche parodontali  o dispositivi protesici necessari a modificare il colore, la forma, la posizione dell'elemento dentario, altre volte la sistematica  più efficace la terapia ortodontica, ovvero l'allineamento dei denti estetico e funzionale.

  • Domande amministrative

    È possibile rateizzare l’importo del preventivo?

    Certamente, ci sono diverse soluzioni che permettono di discutere ogni esigenza ed ogni tipo di preventivo proposto. La struttura si prenderà cura dei suoi problemi per trovare la soluzione più confacente alle tue esigenze.

    Le spese dentistiche sono detraibili?

    Le spese dentistiche possono essere portate in detrazione fiscale con il modello 730/2019. Il costo del dentista, rientra tra le spese mediche e sanitarie che danno diritto a beneficiare della detrazione Irpef del 19%. Anche in questo caso si applica la franchigia di 129,11 euro, ovvero una minimo di spesa sotto la quale non spetta alcuna agevolazione. Certo è che spesso tale limite si supera facilmente. Proprio per questo è bene analizzare di seguito tutte le regole per beneficiare della detrazione fiscale con il modello 730/2019.

    Detrazione spese dentistiche, modello 730/2019: limiti e istruzioni

    Con la dichiarazione dei redditi (modello 730 ordinario o precompilato così come con il modello Redditi PF 2019) i contribuenti possono portare in detrazione fiscale al 19% le spese odontoiatriche, finalizzate a migliorare lo stato dei propri denti, dietro pagamenti tracciabili (bancomat o carte di credito).

    In particolare possono usufruire della detrazione le seguenti spese:

     -Terapie specialistiche che prevedono esami di laboratorio e controlli ordinari sulla salute della persona. In questa categoria rientrano le radiografie ortopanoramiche e tutte le indagini e terapie volte a verificare e curare la salute dentale dei pazienti, purché sia dimostrabile la natura sanitaria delle prestazioni (quindi potranno essere detratte le cure delle carie, parodontiti e gengiviti);
    - Prestazioni chirurgiche volte al recupero della normalità sanitaria e funzionale della persona, ovvero per operazioni che mirano a correggere inestetismi sia congeniti che procurati da eventi che producono disagi psico-fisici;
    - Spese per acquisto, affitto o manutezione di dispositivi medici. In questa categoria rientrano le protesi dentarie volte a sostituire un organo naturale o parti di esso, ma anche apparecchi ortodontici utili a correggere le disfunzioni dentali;
    - Spese per acquisto di farmaci prescritti;
    - Spese dentistiche derivanti da trattamenti di implantologia.

    Si tratta come evidente di cure odontoiatriche volte a migliorare il proprio stato di salute. Non possono essere portate in detrazione fiscale con il modello 730 le spese dentistiche sostenute a fini estetici (come lo sbiancamento).

    Detrazione spese dentistiche senza limiti di spesa

    Così come per tutte le spese sanitarie, anche i costi del dentista possono essere portati in detrazione fiscale Irpef al 19% senza limiti di spesa.

    L’unico aspetto da sottolineare, come già anticipato, è che non sono detraibili quelle inferiori alle franchigia di 129,11 euro.

    Ricordiamo, inoltre, che il contribuente può beneficiare delle detrazioni fiscali anche qualora sostenute da familiari a carico.

    Per beneficiare della detrazione delle spese dentistiche il contribuente dovrà compilare il quadro E, Sezione I, del modello 730/2019.

    Se la detrazione è richiesta per sé stessi, bisognerà indicare l’importo totale delle spese mediche sostenute nel corso del 2018 all’interno del rigo E1. Qualora siano state sostenute per familiari non a carico, con patologie esenti, bisognerà invece compilare il rigo E2.

    Tutte le regole di compilazione del modello 730 sono contenute nelle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

    Si ricorda inoltre che sarà necessario conservare i seguenti documenti:

    - Scontrino o fattura rilasciata da centri e personale autorizzati che hanno effettuato interventi odontoiatrici;
    - Nel caso di dentiere e apparecchi ortodontici uno scontrino o una fattura che documentino chi e quando ha effettuato l’acquisto del dispositivo medico e l’esecuzione della prestazione da parte dello specialista.

    Mi seguirà sempre lo stesso dottore per tutte le prestazioni che dovrò effettuare?

    Il rapporto che si crea tra medico e paziente è da sempre un legame molto forte poiché è basato su un rapporto di fiducia incondizionata.

    Nell’era attuale, anche e specie le branche mediche subiscono continue evoluzioni sia tecnologiche che cliniche tanto da consentire oggi a chiunque di accedere a terapie con standard impensabili o disponibili solo a pochi qualche anno fa.

    La forza di uno studio multi disciplinare sta proprio nel fatto che è formato da un team di medici specializzati ognuno in una specifica branca.

    Questo fa sì che ogni ramo (in questo caso dell’odontoiatria), oltre che fortemente all’avanguardia grazie all’impiego di nuove tecnologie sia scrupolosamente gestito da professionisti con alta specializzazione utilizzando sempre la miglior soluzione al problema presente.

    Dopo aver impostato il piano terapeutico dunque la persona verrà gestita nel suo percorso di volta in volta da uno specialista specifico.

Usa il glossario

per comprendere tutti quei termini che noi usiamo quotidianamente

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
  • Affollamento dentale

    Sovrapposizione dei denti spesso dovuta alla discrepanza tra le dimensioni dell'arcata e la dimensione dei denti.

  • Afta

    Piccola erosione della mucosa orale dall'aspetto rotondeggiante, di dimensioni che possono variare da 1 a 10 millimetri.

  • Alitosi

    Odore poco gradevole dell'aria contenuta nel cavo orale ed emessa durante l'espirazione e la fonazione. Il termine deriva dal latino "halitus"(alito) e dal greco "osis" (affezione).

  • Amalgama

    Lega composta da vari metalli, tra cui il mercurio e l'argento, usata per il restauro di denti posteriori cariati.

  • Anestesia dentale

    Iniezione di anestetico locale iniettato in prossimità di un plesso nervoso (anestesia plessica) o direttamente nello spazio tra l'alveolo osseo e la radice del dente (anestesia intraligamentare).

  • Apice radicolare

    Punta della radice del dente.

  • Apicectomia

    Rimozione chirurgica dell'apice radicolare di un dente e dei tessuti molli circostanti affetti da condizioni patologiche.

  • Apparecchio ortodontico

    Ogni dispositivo, fisso o mobile, utilizzato per influenzare la crescita o la posizione dei denti e delle ossa mascellari.

  • Ascesso dentale

    Reazione dell'organismo ad un processo infettivo. Si manifesta con dolore, gonfiore e talvolta presenza di pus.

  • Attacco Epiteliale

    Inserzione sul tessuto dentale dell'epitelio che riveste la parete interna della gengiva marginale.

  • Bite

    Placca removibile in resina, può essere utilizzata per proteggere i denti nei pazienti bruxisti o in caso di problemi gnatologici( legati all'articolazione).

  • Bite wing

    Radiografia effettuata in modo tale che vengano impressionate contestualmente le corone dei denti superiori e inferiori. Molto utilizzata per controllo carie in zone non visibili a occhio nudo.

  • Bracket ortodontico

    Dispositivo che viene fissato al dente a cui viene ancorato il filo metallico utilizzato per riallineare la posizione dei denti.

  • Bruxismo

    Stato di contrattura prolungata di alcuni muscoli masticatori che si manifesta con lo sfregamento involontario dei denti. Può causare abrasione dentale e usura grave.

  • Carie dentale

    Malattia infettiva causata dalla presenza di batteri che colpisce il dente determinando la dissoluzione dei tessuti duri come lo smalto e la dentina.

  • Chirurgia mucogengivale

    E' una tecnica per il trattamento delle alterazioni volumetriche della gengiva intorno a denti naturali, elementi protesici o impianti.

  • Chirurgia ricostruttiva

    Include tutte quelle tecniche volte alla ricostruzione dei volumi ossei persi.

  • Chisurgia resettiva

    E' una delle tecniche chirurgiche necessarie per l'eliminazione delle tasche parodontali o per l'allungamento della corona del dente.

  • Cisti dentarie

    Cavità contenente materiale liquido o solido che può essere odontogena o patologica. Può interessare il dente o i suoi tessuti di sostegno.

  • Colletto

    Area del dente dove la corona si congiunge con la radice.

  • Composito

    Materiale estetico composto da resina sintetica e materiale inorganico(quazo, vetro,…) utilizzato per la ricostruzione di porzioni di dente.

  • Conservativa

    Ramo dell'odontoiatria che si occupa della cura e del restauro dei denti colpiti da carie o fratturati.

  • Contenzione

    Fissa ( splintaggio) o mobile (bite), serve a mantenere nella posizione di massimo allineamento i denti.

  • Corona dentale

    Manufatto protesico che ricostruisce fedelmente l'anatomia della corona naturale del dente. Può essere provvisoria o definitiva, su dente naturale o su impianto. Può essere realizzata con vasta gamma di materiali.

  • Cura canalare

    Procedura nella quale vengono raschiati via la polpa o i residui pulpari per poi essere disinfettato e riempito permanentemente con sostanze specifiche.

  • Demineralizzazione

    Perdita di minerali nello smalto dentale. Generalmente appare come un'area bianca sulla superficie ddel dente.

  • Denti decidui

    Conosciuti come "denti da latte", sono chiamati decidui perché destinati a cadere per essere sostituiti coi denti permanenti. Sono venti, dieci per arcata.

  • Dentina

    Tessuto dentale immediatamente sottostante la superficie dello smalto a livello della corona e del cemento a livello della radice.

  • Deontologia

    L'insieme delle regole morali che disciplinano l'esercizio di una determinata professione.

  • Devitalizzazione

    Vedi cura canalare

  • Digrignare i denti

    Vedi bruxismo.

  • Disilicato di litio

    E' un materiale innovativo simile alla ceramica con risultati estetici eccellenti e una notevole durezza e resistenza.

  • Edentulismo

    Mancanza di denti, può essere totale o parziale a seconda che manchino tutti i denti o solo alcuni.

  • Endodonzia

    Ramo dell'odontoiatria che si occupa del trattamento canalare dei denti.

  • Epulide

    Iperplasia del tessuto connettivo della gengiva o del parodonto (strutture di sostegno del dente).

  • Faccetta

    Sottili lamine di porcellana, composito applicate sulla superficie vestibolare dei denti interessati prevalentemente nei settori anteriori per migliorare l'estetica del sorriso.

  • Fistola

    Protuberanza gengivale corrispondente al dente con ascesso o granuloma che drena all'esterno della gengiva materiale purulento (pus).

  • Frenulectomia

    Si intende la rimozione o i l riposizionamento chirurgico di un frenulo.

  • Frenulo

    Sottile fascio composto da fibre muscolari coperte da una membrana mucosa, che congiunge la guancie, le labbra o la lingua alla mucosa dentale.

  • Gengivectomia

    Rimozione di una porzione di gengiva.

  • Gengivite

    Tessuto infiammato e sanguinante della gengiva marginale causato solitamente dalla presenza di tossine batteriche della placca. Se non trattata può portare a parodontite(malattia parodontale).

  • Gnatologia

    Branca dell'odontoiatria che studia i rapporti tra i mascellari, denti, articolazioni tempromandibolari, muscoli e sistema nervoso.

  • Granuloma dentale

    Lesione cronica di natura infiammatoria dei tessuti che circondano l'apice (punta della radice) della radice causata da infezione e necrosi della polpa radicolare, causato dalla diffusione di germi e tossine al di là del forame radicolare; si presenta copme una massa di tessuto molle (tessuto di granulazione) di forma rotondeggiante.

  • Idropulsore

    Ausilio che agisce con la pressione di un getto d'acqua che contribuisce alla rimozione di grossi accumuli di placca e residui di cibo dalla superficie dentale.

  • Implantologia

    Si intende l'insieme delle tecniche chirurgiche atte a riabilitare funzionalmente un paziente mediante l'inserimento di impianti dentali nell'osso della bocca in corrispondenza dei denti mancanti.

  • Innesto osseo

    Procedura chirurgica che consente di aumentare il volume osseo attraverso l'inserimento di materiale biocompatibile al fine di ricreare spessore ed altezze fisiologiche.

  • Intarsio

    Restauro realizzato prevalentemente sui denti posteriori in caso di eccessiva estensione della cavità dopo la rimozione della parte cariata. Viene preparato in laboratorio e poi cementato sul dente precedentemente preparato.

  • Invisaline

    Apparecchi ortodontici esteticamente poco visibili, costituiti da una mascherina trasparete che si inserisce sui denti modificandone la posizione.

  • Ionoforesi

    Trattamento mediante il quale si riescono a trasferire ioni fluoro sulla superficie del dente aiutando così a rinforzarlo dalla carie e migliorando i problemi di sensibilità. La ionoforesi o iontoforesi (iòno-phòresis = trasporto di ioni) è una tecnica di somministrazione farmaceutica (fluoro)  attraverso la superficie dentale, utilizzando la corrente galvanica (non percepita, quindi non fastidiosa), prodotta da un apposito dispositivo. 
    Sostanzialmente si potrebbe definire una deposizione di fluoro elettrica.
    Largamente utilizzata in ambito odontoiatrico per rinforzare lo smalto dalla carie (soprattutto nei bambini) e diminuirne la sensibilità (più utilizzata negli adulti).

  • Legamento Parodontale

    E' la struttura che si interpone tra radice del dente e l'osso alveolare, permettendo al dente di avere quei micromovimenti necessari x la distribuzione delle forze masticatorie.

  • Lembo

    Procedura chirurgica che permette di risolvere sia problemi che riguardano i tessuti molli (gengiva) che di accedere alle strutture ossee o difetti in essi eventualmente presenti.

  • Leucoplasia

    E' un termine che indica macchie biancastre che compaiono sulla mucosa ( leucos=bianco, plasia=inspessimento).

  • Malocclusione

    Rapporto non armonico di chiusura tra i denti, ogni deviazione rispetto alla normale occlusione.

  • Maryland Bridge

    Particolare tipologia di ponte che permette la sostituzione di un elemento dentario perso, appoggiandosi con alette incollate ai denti attigui sulla loro superficie interna.

  • Membrana

    Utilizzata in chirurgia per creare un effetto barriera tra differenti linee cellulari, la funzione è quella di permettere una miglior guarigione dei tessuti dopo interventi di ricostruzione parodontale.

  • Mini Impianto

    Sono impianti dentali di dimensioni ridotte che si utilizzano in carenza di osso o per procedure chirurgiche semplificate.

  • Modelli Di Studio

    Modelli in gesso, necessari per lo studio del rapporto e della posizione dei denti.

  • Necrosi Del Dente

    E' un processo irreversibile che porta alla morte del dente, cioè quando la parte vitale del dente, vasi sanguignui, nervi e altri tessuti, perde vitalità, muore.

  • Occlusione

    E' la relazione tra i denti dell'arcata superiore con quelli dell'arcata inferiore nel momento in cui entrano in contatto.

  • Ortodonzia

    Branca dell'odontoiatria che si occupa dello spostamento dei denti per peroblemi estetici(o funzionali(legati alla masticazione o al rapporto con le gengive).

  • Ortopantomografia

    Esame diagnostico radiografico in cui sono visibili tutti i denti, i seni mascellari e i condili (O.P.T.).

  • Osteointegrazione

    Termine utilizzato in odontoiatria per definire l'intima unione tra impianto dentale e osso.

  • Otturazione

    Processo di ricostruzione della porzione di un dente a seguito della sua perdita dovuta a carie o a rottura.

  • Overbite

    Ecceso di spazio in senso verticale dei denti anteriori dell'arcata superiore rispetto a quelli dell'arcata inferiore.

  • Overjet

    Eccesso di spazio in senso orizzontale dei denti anteriori dell'arcata superiore rispetto a quelli dell'arcata inferiore.

  • Ozonoterapia

    Terapia naturale con alto potere disinfettante e assenza di citotossicità utilizzale in vari ambiti odontoiatrici, ad esempio arrestare il decorso della carie, per diminiure la sensibilità di elementi con erosioni, per disturbi gengivali o parodontali, per disinfettare i canali radicolari o le zone post- estrazione, etc.. 

    L'ozono (formula chimica: O3) è una forma allotropica dell'ossigeno, dal caratteristico odore agliaceo. 
    Appena liberato nei tessuti per la sua alta instabilità chimica tende a liberare ossigeno a livello dei tessuti stessi favorendone precocemente la guarigione.
    L’ozonoterapia, anche nell’ambito della chirurgia orale e nel settore dentistico-odontoiatrico, si rivela un valido aiuto nella guarigione delle ferite chirurgiche, con particolare riferimento alle situazioni in cui oltre la terapia antibiotica si possano migliorare i fenomeni di guarigione. Anche in caso di infezioni gengivali o all'interno della bocca in generale, l’ozono si è dimostrato uno strumento efficace grazie alle sue proprietà disinfettanti e antibatteriche. 

  • Panoramica Dentale

    Indagine radiografica per visualizzre entrambe le arcate su un'unica immagine ( vedi ortopantomografia).

  • Parodontite

    Patologia dell'apparato di sostegno dei denti che coinvolge gengive e osso alveolare(porzione di osso che ospita il dente). E' un processo irreversibile che può essere contenuto con terapie mirate( es. sed. d'igiene o interventi specifici)

  • Parodonto

    E' il tessuto di sostegno del dente. E' costituito dalla gengiva, dal cemento che circonda la radice, dal legamento parodontale(vedi sopra) e dall'osso alveolare.

  • Pedodonzia

    Branca dell'odontoiatria che si occupa della cura dei denti dei bambini.

  • Perno Endodontico

    Dispositivo individuale o prefabbricato costituito in materiale in fibra di vario genere o in metallo, utilizzato per le ricostruzioni dei denti trattati endodonticamente(cura canalare) o per la ritenzione delle stesse.

  • Piorrea

    Termine popolarmente utilizzato per definire la malattia parodontale.

  • Placca

    E' un aggregato di germi tenacemente adesi tra loro e alle superfici dentali, che promuove e sostiene le comuni patologie orali quali carie e parodontopatie( vedi parodontite).

  • Polpa Dentale

    Rappresenta la parte più interna del dente, sia all'interno della corona che delle radici, costituita da tessuto molle che ingloba arteriole, venule,vasi linfatici, particolari cellule(odontoblasti) in grado di produrre dentina.

  • Protesi Completa

    Definisce l'insieme delle protesi mobili totali superiore e inferiore.

  • Protesi Totale

    Volgarmente chiamata dentiera, è quella protesi mobile che si appoggia su un'arcata edentula (senza denti). Può essere superiore o inferiore.

  • Pulpite

    Infiammazione della polpa dentale. La cura della pulpite, quando irreversibile, richiede la devitalizzazione dell'elemento dentale.

  • Pulpotomia

    Azione di rimozione di una parte della polpa dentale.

  • Quadrante

    Termine che indica una porzione di bocca che si ottiene dividendo in quattro parti uguali le arcate dentarie, in una bocca con dentatura completa conta otto denti.

  • Radiografia

    indagine diagnostica che permette di visualizzare i denti e i tessuti duri al di sotto della gengiva. 
    Per  radiografia  (RX) si può intendere l'immagine radiografica.
    La scienza relativa è detta  radiologia.
    Tale tecnica si basa sull'interazione tra un fascio di  fotoni  (raggi X) diretti da una sorgente a un recettore, e la materia interposta, solitamente un corpo biologico. Gli  atomi  di tale corpo interferente impediscono, in percentuale dipendente dal loro numero atomico, ad alcuni fotoni di raggiungere il recettore, che quindi riprodurrà un'immagine fedele del corpo "in negativo", essendo impressi sulla pellicola i fotoni che invece non vengono assorbiti.

  • Rda

    Relative Dentin Abrasivity. Sigla che indica la grandezza delle particelle che compongono un dentifricio, quindi l'abrasività.

  • Recessione Gengivale

    Esposizione della superficie radicolare di un dente conseguente alla retrazione della gengiva, del legamento parodontale e di parte dell'osso di supporto del dente.

  • Retrazione Gengivale

    Movimento di allontanamento del margine gengivale dalla superficie del dente.

  • Rialzo Di Seno

    Procedura chirurgica mediante la quale il pavimento del seno mascellare viene rialzato per poter ottenere un volume osseo necessario al posizionamento di impianti dentali nei settori posteriori della mascella.

  • Ribasatura

    Adattamento di una protesi mobile che non combacia più con l'anatomia dei tessuti della bocca.

  • Ritrattamento Endodontico

    Terapia canalare di un dente già precedentemente devitalizzato.

  • Rizectomia

    Asportazione di una radice del dente.

  • Sbiancamento Dentale

    Trattamento ambulatoriale che modifica il colore dei denti con l'utilizzo di perossido di idrogeno o di carbammide.

  • Scheletrato

    Protesi mobile costituita da una struttura metallica completa di ganci (visibili o invisibili), sulla quale sono montati i denti mancanti e la gengiva in resina; utilizzata in edentulie parziali.

  • Scovolino

    Ausilio per l'igiene domiciliare che serve per detergere gli spazi tra un dente e l'altro che non sono raggiungibili con lo spazzolino. Di forma stretta ed allungata.

  • Sedazione Cosciente

    Consiste nella somministrazione di una miscela di farmaci, che permette di rilassarsi, sentendo scomparire ansia e paura, mantenendo il controllo dei riflessi e di rispondere a stimoli fisici e verbali.

  • Sigillatura

    Tecnica di prevenzione che prevede l'applicazione di un materiale resinoso sui solchi della parte occlusale(masticatoria) dei denti definitivi per migliorarne la detersione ed evitare quindi l'insorgenza di carie.

  • Smalto

    E' lo strato più esterno del dente e ha la funzione di proteggerlo dall'usura, dai batteri e dagli stimoli termici. E' il tessuto più duro del corpo umano ed è coposto per il 96% da minerali e solo il 4% da sostanze organiche.

  • Solco Gengivale

    E' un solco normalmente presente tra il dente e la gengiva, che ha una profondità fisiologica generalmentevariabile da 1 a 3mm.

  • Sondaggio Parodontale

    Rilevazione atta a misurare la profondità del solco gengivale nella zona ccirconferenziale del dente, viene impiegata per la valutazione della presenza di patologie del parodonto.

  • Splintaggio

    Banda resinosa o metallica ancorata ai denti che permette di legarli tra di loro per distribuire cosi le forze masticatotie. Solitamente usato su denti mobili o dopo l'ortodonzia x stabilizzarne la posizione.

  • Sterilizzazione

    Insieme di processi chimici e fisici che porta all'eliminazione di qualunque microrganismo, comprese le spore.

  • Sutura

    Dispositivo chirurgico necessario al riavvicinamenteo di due lembi di una ferita.

  • T.A.C.

    Indagine radiografica in 3D che permette di studiare in maniera più approfondita una sezione di mascella.

  • Tartaro

    Se la placca batterica non viene rimossa dal cavo orale regolarmente, si calcifica a contatto con la saliva e si trasforma in un sedimento duro e calcificato chiamato tartaro. Questo è causa di malattie quali gengiviti e parodontiti.

  • Tasca Parodontale

    Si forma quando le gengive perdono l'attacco al dente e c'è una distruzine dell'osso alveolaree e del legamento parodontale.

  • Toronto Bridge

    E' una protesi fissa su impianti che riabilita sia le componenti dentali che quelle ossee perdute.

  • Ultrasuoni

    Apparecchio che emette vibrazioni ad alta frequenza, utilizzato per disgregare depositi calcificati di tartaro e pigmentazioni.

  • White Spot

    Macchia bianca dello smalto che indica la presenza di una zona con alterata mineralizzazione.

  • Zirconia

    Materiale utilizzato per l'esecuzione di restauri protesici.

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